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Post Combustori Termici Recuperativi
Gli ossidatori termici recuperativi permettono l’ossidazione termica di fumi inquinati, che vengono immessi tramite un ventilatore all’interno della camera di combustione che poi attraversando uno scambiatore di calore, che può essere integrato o separato, recupera il calore sviluppato nella camera di combustione, per riemetterlo all’interno della camera di combustione, il ventilatore permette il transito degli affluenti gassosi per un determinato periodo alla temperatura di ossidazione, garantendo l’eliminazione degli inquinanti
Il post combustore recuperativo viene portato e alla temperatura di circa 780/820 C° con l’ausilio di un bruciatore o di resistenze elettriche, e mantenuto con l’apporto delle sostanze inquinanti è la relativa autocombustione alla temperatura di set point impostato. L’efficienza termica può raggiungere 65%.
E possibile installare sulla liea di scarico scambiatore di calore ausiliario per recuperare energia termica aggiuntiva da impiegare nei più svariati servizi, olio diatermico, acqua, aria con un ulteriore impatto positivo sui costi di gestione.
Come funzionano gli ossidatori recuperativi?
Gli ossidatori termici recuperativi, rispetto agli ossidatori termici diretti, possiedono una sezione di recupero termico a valle della camera di combustione in cui i fumi depurati in uscita dalla stessa preriscaldano l’aria inquinata in ingresso.
In base al tipo di impianto che si vuole sviluppare, la sezione di recupero termico può essere:
- integrata e coassiale alla camera di combustione
- successiva ed indipendente dalla camera di combustione
Entrambe le soluzioni sono egualmente performanti, la scelta dipende, essenzialmente, dal processo industriale a cui questa soluzione tecnologica è applicata. Sotto il profilo del funzionamento, il post-combustore recuperativo non presenta sensibili differenze rispetto a un normale combustore diretto o catalitico.
EFFICIENZA TERMICA DI UN OSSIDATORE RECUPERATIVO
Questi tipi di impianti possono raggiungere efficienze termiche del 65%, e questo comporta, naturalmente, la riduzione della potenza del bruciatore e, di conseguenza, del fabbisogno energetico del sistema.
Inoltre, il calore dei fumi in uscita dallo scambiatore può essere ulteriormente recuperato, mediante l’installazione di un secondo scambiatore, per fornire calore aggiuntivo, riscaldando, ad esempio, olio diatermico, acqua o semplicemente aria con un ulteriore impatto positivo sui costi di gestione.
Queste macchine vengono applicate spesso nei settori del chimico, farmaceutico, verniciatura, trattamento rifiuti e possono essere dotate di tutti i sistemi di pre e post trattamento, che permettano di renderle utili allo scopo prefissato.